Suggerimenti per improvvisazione da una ballerina di danza del ventre
Mi chiamo Denise e sono una insegnante, ballerina e coreografa di danza del ventre, faccio spettacoli in tutta Italia condivido il mio spazio di insegnamento in una scuola di Milano.
Parlerò in questo articolo delle mie impressioni in merito ai miei cambiamenti personali, durante il lungo percorso di danza che mi accompagna e mi ha accompagnato da oltre 35 anni.
Dopo molto tempo dedicato prevalentemente a tecnica e coreografia, ho capito che quando si insegna, ma soprattutto, quando si desidera ottenere un buon risultato creando uno spettacolo eseguito da un corpo di ballerine di livello intermedio, bisogna prestare anzitutto molta attenzione ai contenuti del ballo, nel nostro caso, della danza del ventre.
Attraverso questo centenario stile di danza artistica, è bene conoscere come la femminilità l’ha nei secoli sempre caratterizzata, mutata e tornita sino a trasformarla in ciò che tutti oggi ben conosciamo: la bellydance.
Esiste una profonda eredità tramandata dalle donne all’interno di quest’arte, la donna si muove danzando, sfruttando la musica come un rinforzo e non come un qualcosa di prettamente da seguire, ed utilizzando l’ambiente melodico che la circonda come uno specchio della sua anima, ed infine, sfruttando il suo respiro con tranquillità e profondità, o per meglio dire, questo è ciò che intendo io per danzare, oggi.
Quando capii che oltre alla bellezza del movimento, esiste qualcosa che va ben oltre la fitta cortina di polvere che rappresenta la banale immagine personale (oggi tanto ricercata ed in voga in moltissimi ambienti artistici), fu per me un momento davvero unico di crescita personale ed artistica.
L’improvvisazione è la base del virtuosismo artistico
Questo perchè più si impara ad andare piano, con movimenti ben scanditi e seguendo magari la melodia su tempi sincopati rallentati, più ovviamente risulteremo agli occhi del pubblico e ci sentiremo nel nostro profondo, fragili e vulnerabili soprattutto in termini di possibili errori fisici e coreografici.
Ciò che davvero aiuta in tutto questo è allenamento nell’improvvisazione, quest’ultima mi ha fortemente aiutata nel corso della mia carriera, questo proprio perché allenarsi nell’improvvisare, racchiude in sé lo sviluppo di uno stile soggettivo e personalizzato.
L’improvvisazione richiede oggettivamente alla danzatrice di stare calma, attenta, pronta, ma al contempo gli chiede in particolare di lasciarsi andare a ciò che offre la realtà, la musica e l’ambiente circostanti del momento.
Un buon metodo per allenare l’improvvisazione è quello di utilizzare anche ma specialmente, basi musicali sconosciute, in questo modo azzeriamo ogni tipo di riferimento naturale e consapevole all’interno della sessione del nostro allenamento di danza del ventre.
La prima volta che provai a seguire un allenamento di improvvisazione di questo tipo, era quasi come se tutto ciò che negli anni di danza avessi imparato, risultasse tutto ad un tratto inutile ed irrecuperabile dai cassetti della mia memoria, al momento del bisogno.
Solo provando e riprovando, arrivai ad intuire che la memoria sia muscolare che mentale, devono essere come tutto il resto del corpo vascolarizzate, in modo da poter fornire alla nostra arte la consapevolezza della velocità della memoria cerebrale ed il rispettivo riflesso di esecuzione fisica del movimento.