Lo stile turco della danza del ventre
Nel corso dei decenni e dei secoli, se non anche dei millenni, la danza del ventre si è evoluta ed ha assorbito influenze artistiche, sociali e culturali, di differenti popolazioni.
Essendo nata in Medio Oriente ed avendo poi “camminato” nel tempo, per territori dapprima Orientali e poi Europei, ecco che la danza del ventre ha saputo sapientemente raccogliere e fare sue alcuni tipi di dettagli appartenenti a Paesi diversi da quello di origine.
Ad esempio durante il suo infinito peregrinare da Paese in Paese, ecco che la danza del ventre è andata anche a creare nuove forme di rappresentazione dal nulla, sempre però allacciate alla sua forma di base.
Vari stili sono nati proprio a seconda del Paese nei quali sono nati e cresciuti, come di fatto quello turco.
Lo stile turco della bellydance, inizialmente meno conosciuto ma svolto dalle danzatrici in maniera estremamente complessa e perfetta, risulta essere tra i meno espansi ma allo stesso tempo più coinvolgenti stili esistenti.
Questo stile è rappresentato nel suo complesso da movimenti di un’energia fisica superiore rispetto a quelli consueti egiziani, ed inoltre, si differiscono anche per quanto concerne la possibilità di una loro rappresentazione a terra (cosa estremamente vietata nello stile originale).
Lo stile turco è anche quello più rappresentativo dei popoli nomadi, i gitani (rom), ci quali procedono solitamente nell’utilizzo di movimenti molto più spontanei, liberi, su più livelli di quelli dello stile egiziano.
Risulta essere infine meno raffinato ma di gran lunga molto più articolato e di libera interpretazione ed anch’esso, fa comunque parte e va a caratterizzare profondamente tutto il grande contenitore artistico della bellydance Mondiale.
Detto questo, se volessimo parlare del modo corretto di rappresentare la danza del ventre, possiamo affermare che non esiste uno stile univoco, maggiormente corretto o più puro rispetto ad un altro, ma che esistono correnti di pensiero e di rappresentazione differenti tra loro, che al contempo vanno in direzione opposte ma aiutano ugualmente ad arricchire lo stile di insieme della danza del ventre.
Sono sfumature interpretative che una danzatrice odierna conosce ma che utilizza comunque assieme all’interno dei moderni spettacoli, sono intercambiabili o tra loro miscelabili, nella continua e perpetua evoluzione di questa danza orientale.
In conclusione è giusto quindi affermare che la danza del ventre mediorientale è per natura una danza meticcia, costituita da innumerevoli sfaccettature di livello interpretativo e culturale, avente di riflesso differenti stili e metodi di interpretazione, senza però dichiararne mai uno più corretto di altri.
Anzi la bellydance tollera e e ingloba in se stessa una serie molto ampia degli stessi stili, tentando di fare giungere il pubblico alla conclusione di inclusività di tutti i metodi rappresentativi esistenti, che nel corso della storia si sono venuti a creare, rispettando sempre e comunque il ceppo originale di appartenenza: quello egiziano.