I primi luoghi sacri concepiti per la danza antica
Inizialmente tutti i primi spettacoli di origine pagana subiscono un lungo percorso di disapprovazione da parte delle antiche società, questo poiché Improntati nelle loro strutture di insieme a disprezzo delle norme del pudore e del ritegno per la cultura di quei tempi.
Ci riferiamo chiaramente a ciò che accade durante il corso del quinto secolo d.C., un periodo difficile durante il quale domina la società di stampo Cristiano e pertanto ricolma di preconcetti e pregiudizi nei confronti delle manifestazioni artistiche troppo arcaiche o sfrenate per quei tempi.
Per questo vengono inoltre create vere e proprie leggi che proibiscono alcune forme di spettacoli, tanto da dismettere in alcuni casi i luoghi e gli spazi per essi concepiti, attraverso cambi totale di destinazioni di utilizzo e profonde trasformazioni strutturali, spesso irrecuperabili.
L’epoca Medievale è perciò da attribuire ad un periodo storico e artistico davvero difficile per le manifestazioni degli spettacoli, anche se questi ultimi non cessarono, le strutture di accoglienza per questo genere di eventi vengono sempre a meno per le scelte politiche.
Durante questo passaggio non decadono però alcune figure importanti legate all’intrattenimento, come i giullari, i menestrelli e i giocolieri che continuano ad intrattenere la popolazione lungo le strade, nelle piazze, o locali adibiti a la fascia sociale medio-bassa.
La mancanza di richiesta di artisti formati fa invece crescere la presenza di lavoratori dello spettacolo nomadi, che spostano le loro rappresentazioni da paese in paese grazie ai loro carri teatrali.
Dato che le alte sfere sociali si rendono conto molto presto che questi spettacoli attraggono comunque una buona parte dei cittadini, sarà poi la stessa Chiesa ad organizzare un nuovo sistema teatrale locale, basato però su contenuti meno profani ma legati oltremodo all’ambito religioso, attraverso ad esempio alla spettacolarizzazione delle sacre scritture (testi biblici ed altro), creando così un genere completamente nuovo nei luoghi sacri della danza antica.
Queste rappresentazioni da spettacolo religioso, venivano sottoposte all’attenzione del pubblico in un primo momento direttamente nelle cattedrali (nelle nicchie o negli spazi ritagliati per la messinscena), per poi invece non riuscire più a contenerle perché cresciute nello sfarzo e nella quantità di attori e danzatori coinvolti.
In questo modo gli spettacoli di questa natura iniziano dunque ad essere eseguiti per le strade, nelle piazze o adiacenti esternamente ai vari luoghi di culto, queste rappresentazioni svegliano talmente tanto interesse nella gente che la richiamano ad interagire nell’allestimento di carri allegorici, strutture sceniche e scenografie sempre più importanti e maestose.